Fare la scelta giusta su quali apparecchi acustici indossare per compensare la propria condizione di perdita uditiva può essere abbastanza disorientante, soprattutto per chi si sta approcciando per la prima volta alla questione. Effettivamente, gli apparecchi acustici – nell’immaginario collettivo – vengono spesso percepiti come dispositivi che non differiscono in maniera significativa gli uni dagli altri. 

E questo contribuisce a creare un po’ di confusione. 

Allo stesso modo, chi è alle prese con problemi di udito e una diagnosi di ipoacusia irreversibile non riesce a capire bene quali parametri tenere in considerazione nella scelta. 

Certo, la variabile dell’estetica rappresenta senz’altro il criterio di scelta più facile da seguire.  C’è chi preferisce il dispositivo più piccolo possibile, in grado di nascondersi bene all’interno dell’orecchio e passare inosservato. 

Ma c’è anche chi non ritiene significativo il discorso delle dimensioni e preferisce apparecchi acustici con un design moderno: per esempio, alcuni di questi presentano una forma praticamente uguale a quella delle cuffie di ultima generazione.

Ad ogni modo, una scelta prettamente legata alle caratteristiche del design è una scelta approssimativa, che non tiene in considerazione altre discriminanti piuttosto importanti come entità della perdita uditiva, funzionalità aderenti al proprio stile di vita e tecnologia impiegata.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza facendo una panoramica sulla proposta che offre il mercato degli apparecchi acustici. 

Apparecchi acustici: modelli e principali caratteristiche

Piccola premessa: indipendentemente dal modello, tutti gli apparecchi acustici presentano le medesime componenti, ovvero microfoni, altoparlanti, ricevitori, batteria e microchip, seppur possono essere collocati in posizioni differenti o sfruttare tecnologie più o meno evolute (fattore che può determinare la differenza di prezzo).

Di solito, quando si pensa agli apparecchi acustici il primo modello che viene in mente è quello “classico” che prevede un guscio da posizionare dietro l’orecchio ed un tubicino alla cui estremità c’è una cupolina da inserire nell’orecchio. Questo modello viene chiamato apparecchio acustico retroauricolare: si tratta di una tipologia di protesi che si presta soprattutto per aiutare a compensare le perdite uditive più accentuate.

Dal punto di vista del design e delle prestazioni, gli apparecchi acustici retroauricolari sono totalmente differenti rispetto al passato. Sebbene non garantiscano quella sorta di “invisibilità” offerta da altri modelli, i dispositivi retroauricolari di oggi non sono da confondere con le protesi di tanti anni fa. 

Non solo ovviamente dal punto di vista tecnologico, ma anche da quello estetico: discreti, moderni e con tubicini sottili e trasparenti, anche i modelli retroauricolari garantiscono quella riservatezza spesso ricercata dai portatori di apparecchi acustici. 

O da chi si appresta ad indossarli per la prima volta. 

Inoltre, il fatto che siano facili da maneggiare rende questi modelli particolarmente indicati per le persone anziane alle prese con presbiacusia.

Gli apparecchi acustici endoauricolari, invece, sono i cosiddetti mini apparecchi acustici: così piccoli da nascondersi alla perfezione all’interno degli apparecchi acustici, il loro involucro viene appositamente modellato sulla conformazione delle orecchie dell’utilizzatore così da risultare aderenti e confortevoli, senza il rischio che possano cadere e rompersi.

Si tratta di una delle scelte più gettonate, tuttavia presentano alcuni limiti relativi all’entità della perdita uditiva che riesce a supportare. Oltre al fatto che spesso non prevedono alcune funzionalità molto utili per aiutare l’esperienza col prodotto nella vita di tutti i giorni.

Apparecchi acustici e connessione Bluetooth

Scegliere apparecchi acustici che prevedono la connessione Bluetooth significa indossare dei dispositivi in grado di connettersi a devices come telefoni e TV, consentendo in questo modo di sentire l’audio da essi provenienti in maniera limpida grazie all’opera di “filtraggio” delle protesi. 

E grazie ad accessori esterni (i cosiddetti “streamer TV”), è possibile sentire l’audio della televisione alle proprie condizioni uditive senza regolare il volume: in altre parole, è possibile seguire un programma televisivo insieme ai propri cari senza farli scappare dalla stanza a causa del livello dell’audio eccessivamente elevato.

A questo si aggiunge l’importante opzione della regolazione a distanza da parte di un tecnico audioprotesista e della programmazione autonoma delle modalità d’ascolto tramite App: funzionalità preziose per avere sempre il pieno controllo di ciò che si vuol sentire. 

I vantaggi della soluzione ricaricabile

Gli apparecchi acustici possono richiedere l’uso di apposite pile oppure essere ricaricaricabili come uno smartphone o un dispositivo digitale qualsiasi. Il paragone con i cellulari non è casuale: anche la custodia degli apparecchi acustici ricaricabili, che funge da caricabatterie da poter portare ovunque grazie alla sua dimensione tascabile, può essere ricaricata tramite cavetto USB.

Una comodità non indifferente.

Quale apparecchio acustico scegliere?

Adesso che hai avuto una panoramica generale sulle opzioni a tua disposizione, avrai un’idea più chiara di quanto offre il mercato degli apparecchi acustici. Un supporto importante per la scelta definitiva te lo potrà garantire il tuo audioprotesista di riferimento, il quale dopo aver ottenuto informazioni dettagliate sulla tua salute uditiva (in seguito ad appositi esami audiometrici) saprà sicuramente restringere il campo delle scelte e indirizzarti per il meglio.

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