che cos'è l'ipoacusia

Che cos’è l’ipoacusia? Ad una primissima lettura, questa espressione può sembrare una parola dal significato difficile da comprendere, ma in realtà descrive una condizione piuttosto comune nella vita di ciascuna persona: l’incapacità di sentire bene voci e suoni. Indipendentemente dalle motivazioni, dalla durata e dalla gravità del calo di udito. 

Può coinvolgere un solo orecchio (ipoacusia monolaterale) o entrambi (ipoacusia bilaterale) e manifestarsi con intensità differente tra orecchio destro e orecchio sinistro (simmetrica o asimmetrica).

Dal punto di vista etimologico, ipoacusia è un termine di origine greca che unisce il prefisso hypò (sotto) e la parola ákousis (udito). Sotto-udito, se volessimo fare una traduzione maccheronica dal greco antico. 

Che cos’è quindi l’ipoacusia? Con questa espressione s’intende qualsiasi abbassamento delle capacità uditive.  Che sia a causa di un tappo di cerume, un trauma cranico, degli anni che passano oppure ad uno shock acustico dovuto all’esposizione ad un rumore molto forte. 

Le motivazioni possono essere tante, così come sono molteplici le eventuali contromisure da adottare per ripristinare la propria acuità uditiva. O, in alcuni casi, per recuperare un udito che consenta di vivere una quotidianità appagante, senza restrizioni imposte da orecchie un po’ affaticate. 

Cosa fare se l’udito inizia gradualmente a perdere colpi? 

Con il passare degli anni, tutti siamo destinati a sentire sempre peggio a causa dell’età che avanza. Le motivazioni sono facili da intuire: un po’ come succede per le altre parti dell’organismo, anche cellule, muscoli e ossa coinvolte nell’organo uditivo si logorano, perdendo l’efficacia dei tempi migliori.

Questo, però, non significa che possiamo permetterci di trascurare la salute del nostro udito, soprattutto per non correre il rischio che la situazione peggiori al punto tale da ridurre drasticamente la qualità di vita e l’autosufficienza ai quali siamo tanto affezionati. E non solo.

Conseguenze sociali

Le statistiche CENSIS, infatti, riportano che le persone con problemi di udito sono più insicure. Tendono ad isolarsi e ad evitare la compagnia degli altri perché si sentono a disagio. Questo atteggiamento dovuto un po’ all’imbarazzo rispetto alla propria situazione di svantaggio uditivo e un po’ alla consapevolezza di non riuscire a vivere come si vorrebbe quella impareggiabile gioia dello stare insieme ai propri cari, si ripercuote negativamente su tutte le relazioni sociali, dalla sfera familiare-affettiva a quella professionale. 

Episodi di ansia e depressione, infatti, si configurano come reazioni abbastanza ricorrenti tra chi lamenta un graduale deficit uditivo. 

Conseguenze fisiche 

Oltre ad avere pesanti ripercussioni sulla socialità, la perdita uditiva rappresenta una minaccia concreta anche per la salute. Innanzitutto perché udito e cervello sono strettamente collegati tra loro. Non a caso, diversi studi suggeriscono che trascurare eventuali problemi uditivi possa accelerare il processo di declino cognitivo aumentando di conseguenza la probabilità di sviluppare Alzheimer e altre malattie neurologiche. 

Inoltre, considerando che un udito debole può essere correlato anche alla comparsa di vertigini e, di conseguenza, ad una minore capacità di mantenere l’equilibrio, diversi ricercatori hanno evidenziato il maggiore rischio dei soggetti ipoacusici di incappare in infortuni dovuti a cadute accidentali.

Ipoacusia dai 45 anni in su: prevenzione e possibili rimedi

Questo tipo di perdita uditiva, che rientra nella categoria dell’ipoacusia neurosensoriale, è purtroppo irreversibile, senza cure. Seppur si tratti di un processo inevitabile, qualche piccolo accorgimento può essere utile per ridurre l’impatto del tempo sul sistema uditivo. 

Per esempio, è buona pratica proteggere le orecchie dai forti rumori, in particolare negli ambienti di lavoro particolarmente rumorosi indossando appositi tappi per le orecchie. 

Altri suggerimenti utili per preservare un buono stato di salute dell’udito riguardano alcune piccole indicazioni da applicare nella vita di tutti i giorni, tra cui:

  • evitare di ascoltare la musica ad alto volume, soprattutto attraverso cuffie e auricolari;
  • evitare l’utilizzo dei cotton fioc per non arrecare danni al canale uditivo;
  • prendere le giuste precauzioni in caso di immersioni subacquee;
  • ridurre il consumo di alcolici e limitare (o ancor meglio evita) il fumo;
  • adottare un sano regime alimentare.

La forma principale di prevenzione resta sicuramente quella di effettuare un controllo periodico dell’udito, a cadenza annuale, soprattutto dai 50 anni in poi. 

In base agli esiti del test, qualora emergesse una forma di ipoacusia in corso, potrebbe essere consigliabile l’adozione di apparecchi acustici di ultima generazione in grado di compensare le lacune uditive emerse dagli esami audiometrici con risultati davvero sorprendenti, complici gli enormi passi in avanti compiuti negli ultimi anni dalla tecnologia in campo acustico.

In questo articolo abbiamo approfondito il tema di “che cos’è l’ipoacusia?”, un argomento molto importante per conoscere meglio e preservare la salute della nostra sensibilità uditiva.

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