Approcciarsi seriamente ad una perdita di udito irreversibile, dovuta agli anni che passano o ad altre situazioni per cui risulta impossibile ripristinare le proprie capacità uditive attraverso intervento chirurgico o medico, implica inevitabilmente entrare in contatto con una figura professionale di cui prima, molto probabilmente, non se ne conosceva neanche l’esistenza: il tecnico audioprotesista.  

Eppure, si tratta di una figura chiave per la propria riabilitazione uditiva. Ecco perché. 

Audioprotesista: il tecnico professionista degli apparecchi acustici 

Esistono diverse forme di ipoacusia che non si possono curare, ma che prevedono approcci riabilitativi basati prevalentemente sull’adozione di apparecchi acustici in grado di ridurre le ripercussioni del calo uditivo sulla salute e sulla socialità. 

Prima, per esempio, accennavamo alla graduale sordità riconducibile alla vecchiaia (presbiacusia), una situazione con la quale doversi inevitabilmente confrontare ad un certo punto della vita. E che non offre la possibilità di poter recuperare l’udito dei tempi migliori, a meno che non ci si avvalga di un adeguato supporto audioprotesico. 

A questo proposito, la ricerca sta concentrando i propri sforzi per valutare nuovi possibili approcci di recupero uditivo. Su questo filone, si configura anche un interessante studio sulle cellule staminali.   

Un’altra tipologia di sordità che richiede un sostegno tecnologico è rappresentata dai casi di perdita uditiva scaturita dall’esposizione prolungata ai rumori sul luogo di lavoro. Tecnicamente, si definisce ipoacusia da rumore ed è uno degli infortuni professionali più comuni. In particolare, si manifesta nel medio-lungo periodo e coinvolge soprattutto i lavoratori impiegati nei settori di produzione caratterizzati da maggiore trambusto come fabbriche, officine e piste di atterraggio.

In entrambi i casi, infatti, avviene un logoramento delle cellule ciliate, ovvero delle cellule deputate a trasmettere il suono. Cellule che, per questi motivi, smettono di rigenerarsi o che si rinnovano con molta meno efficacia: da qui, la necessità di avvalersi inevitabilmente di apparecchi acustici per tornare a sentire meglio.

E, conseguentemente, di avvalersi delle preziose competenze di un tecnico audioprotesista.

Il ruolo dell’audioprotesista 

Senza una piccola premessa, risulta difficile comprendere fino in fondo l’importanza del tecnico audioprotesista per la riabilitazione uditiva del paziente. Partiamo col dire che gli apparecchi acustici sono dispositivi altamente tecnologici che consentono di sentire meglio. Dei veri e propri computer miniaturizzati che restituiscono un suono cristallino anche negli ambienti più rumorosi grazie ad alcune funzionalità all’avanguardia, oltre ad una serie di opzioni personalizzabili in base a preferenze e stile di vita.

Questo per precisare un aspetto piuttosto importante: gli apparecchi acustici non si limitano ad alzare il volume dei suoni circostanti, ma necessitano di un’apposita programmazione affinché vengano “tarati” per risultare efficaci nel compensare le specifiche lacune uditive della singola persona.

Non a caso si tratta di dispositivi medici che richiedono una prescrizione medica da parte di un otorinolaringoiatra.

Ed è qui che interviene l’audioprotesista, l’unica figura tecnico-sanitaria che a norma di legge può occuparsi dell’applicazione, della regolazione e della manutenzione degli apparecchi acustici. Dopo aver eseguito un approfondito test uditivo, l’audioprotesista, infatti, è il professionista incaricato di programmare i dispositivi in modo tale che risultino sempre più performanti con il passare del tempo.

E qui c’è un altro aspetto da precisare: la riabilitazione uditiva tramite l’utilizzo di apparecchi acustici è un percorso che richiede tempo, pazienza e la capacità dell’audioprotesista di affinare le prestazioni dei dispositivi in base alle esigenze dell’utilizzatore man mano che l’esperienza con le protesi si esprime nella quotidianità.

Insomma, l’audioprotesista ricopre un ruolo davvero importante per recuperare un buon udito, perciò attenzione a sceglierlo con cura.

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