L’accesso all’intervento precoce per i bambini con problemi di udito è cruciale per garantire loro le migliori condizioni per un corretto sviluppo linguistico e cognitivo. Per questo motivo, può essere di vitale importanza effettuare esami audiometrici e visite specialistiche sull’udito durante gli anni scolastici, soprattutto quando si rilevano difficoltà nell’ascolto. 

Tuttavia, uno studio recente ha gettato luce su una tendenza piuttosto preoccupante: diverse famiglie sembrano poco propense ad accompagnare i piccoli di casa ad effettuare controlli uditivi. Perché?

La ricerca, pubblicata sull’American Journal of Audiology, aveva lo scopo di intercettare le possibili ragioni alla base di questa resistenza.

Per farlo, gli autori hanno adottato il metodo eDelphi, una tecnica di ricerca che permette di ottenere previsioni o dati condivisi di un gruppo di esperti su un determinato argomento.

In questo studio, sono stati invitati 155 esperti in audiologia. Ai professionisti coinvolti sono stati forniti modelli basati sulla letteratura attuale, che cercavano di spiegare perché alcune famiglie rifiutassero i servizi di intervento precoce per i bambini con problemi di udito. 

Gli esiti dello studio

Lo studio ha rivelato un accordo su 5 ostacoli principali che spiegano il rifiuto dei servizi di intervento precoce per i bambini identificati come sordi o con problemi di udito:

  • esperienza familiare: molti genitori si sentono sopraffatti dalla notizia che il loro bambino abbia o possa avere problemi di udito. Questa mancanza di esperienza in situazioni simili può portare alla paura e all’incertezza sulla strada da percorrere;
  • cultura familiare: alcune famiglie possono avere convinzioni culturali che influenzano la loro decisione di rifiutare i servizi di intervento precoce;
  • vulnerabilità percepita: in generale, i pregiudizi derivanti dai problemi di udito potrebbero influenzare la loro decisione;
  • benefici percepiti: spesso, le famiglie non riescono a comprendere fino in fondo i vantaggi che questi servizi possono offrire al loro bambino;
  • barriere percepite: alcune famiglie potrebbero percepire diverse barriere insormontabili nell’accesso ai servizi di intervento precoce, come la mancanza di risorse finanziarie o di supporto.

Questo studio rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione delle ragioni alla base del rifiuto dei servizi di intervento precoce per i bambini con problemi di udito. Il modello sviluppato offre un’opportunità senza precedenti per il futuro lavoro nel campo. La consapevolezza di questi ostacoli principali può aiutare i professionisti della salute e gli educatori a sviluppare approcci più mirati per supportare le famiglie durante il processo di iscrizione all’intervento precoce”, si legge tra le conclusioni dello studio.

Le conclusioni di questo studio potrebbero dare slancio a nuove campagne di sensibilizzazione per informare le famiglie sulle opportunità e i benefici della prevenzione uditiva sin da piccoli.

Prenota un controllo dell’udito gratuito in sede