L’ipoacusia neurosensoriale, ovvero il calo dell’udito dovuto ad un malfunzionamento nella trasmissione e nell’elaborazione dell’informazione del suono dalle orecchie al cervello, è la forma di perdita uditiva più comune al mondo. Le sue cause rimangono in gran parte sconosciute, ma tra i principali fattori di rischio associati figurano l’invecchiamento e l’esposizione prolungata ai rumori intensi.
Secondo uno studio del 2019 pubblicato sul The Journal of International Advanced Otology, anche lo stress potrebbe contribuire alla sua insorgenza.
Lo studio
Un team di ricercatori dell’Università di Kitasato in Giappone ha condotto uno studio con l’obiettivo di investigare se i pazienti affetti da ipoacusia neurosensoriale avessero sperimentato livelli di stress superiori rispetto alla loro condizione precedente allo sviluppo di questa forma di perdita uditiva.
Per raggiungere questo obiettivo, i ricercatori hanno valutato i livelli di stress sia attraverso un approccio soggettivo, tramite un questionario personalizzato, sia attraverso un approccio obiettivo, mediante il monitoraggio dei marcatori biochimici associati allo stress, quali l’emoglobina A1c (HbA1c) e il colesterolo totale
I risultati sono stati successivamente confrontati tra il momento del ricovero e le visite di follow-up effettuate almeno 3 mesi dopo l’insorgenza dell’ipoacusia neurosensoriale.
Esiti della ricerca
I risultati dello studio hanno rivelato dati sorprendenti. Un numero significativo di pazienti ha riportato livelli più elevati di esaurimento fisico, mentale o una peggiore condizione fisica al momento del ricovero rispetto alle visite di follow-up.
Questi dati indicano che, al momento del ricovero, circa l’81% dei pazienti aveva sperimentato uno stress superiore alla norma in almeno uno di questi tre aspetti.
Lo stress come possibile fattore scatenante
Sebbene le cause siano in gran parte sconosciute, esisteva una convinzione diffusa che lo stress possa contribuire al suo sviluppo già prima di questo studio.
Come riporta il paper scientifico, un’indagine epidemiologica condotta in Giappone negli anni 70 evidenziò che il 25% dei pazienti con ipoacusia neurosensoriale aveva notato fattori scatenanti evidenti prima della perdita dell’udito, tra cui il comune raffreddore, esaurimento fisico o esaurimento mentale.
Tuttavia, questo studio suggerisce che il legame potrebbe essere più profondo di quanto si sia precedentemente creduto gettando luce su una possibile correlazione, anche se restano molte questioni irrisolte.
La ricerca futura dovrebbe concentrarsi su ulteriori indagini per comprendere appieno il legame tra lo stress e questa condizione uditiva, in modo da identificare le misure preventive e terapeutiche più adeguate per aiutare i pazienti a preservare la loro salute uditiva.
Perché lo stress potrebbe contribuire all’insorgenza di ipoacusia?
Nonostante la relazione tra stress e ipoacusia non sia ancora completamente chiara, potrebbero esserci vari meccanismi attraverso i quali lo stress potrebbe influenzare lo sviluppo di questa condizione uditiva.
Ad esempio, lo stress cronico può causare un aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca che potrebbero danneggiare i vasi sanguigni dell’orecchio interno, compromettendo l’apporto di sangue e nutrienti all’apparato uditivo.
Inoltre, lo stress ha il potenziale per innescare una risposta infiammatoria nel corpo che può avere ripercussioni sull’udito. L’infiammazione a lungo termine può danneggiare le cellule dell’orecchio interno, note come cellule ciliate, che svolgono un ruolo fondamentale nella trasduzione dei suoni in impulsi nervosi.
A questi fattori fisiologici si affiancano possibili impatti psicologici ed emotivi, che potrebbero influire negativamente sulla percezione uditiva e sulla capacità di concentrazione.
Scrivi un commento