Che gli apparecchi acustici siano dispositivi medici in grado di aiutare le persone con problemi di udito a sentire bene è una cosa nota un po’ a tutti. Tuttavia, quello che si conosce meno è la meccanica alla base del funzionamento degli apparecchi acustici. Meccanica che restituisce l’idea di quanto questi dispositivi siano innanzitutto dei piccoli prodigi di alta tecnologia.
Com’è fatto un apparecchio acustico?
Parlare di come funzionano gli apparecchi acustici richiede necessariamente una premessa relativa alla composizione di questi dispositivi. Indipendentemente dal modello o dalla marca, gli apparecchi acustici prevedono cinque parti fondamentali per il loro funzionamento:
- microfono;
- altoparlante (o ricevitore);
- amplificatore;
- microprocessore di elaborazione del suono;
- batteria (che può essere ricaricabile o esauribile a seconda del modello).
Ciascuna di queste parti contribuisce alla corretta trasmissione del suono da parte degli apparecchi acustici. Ecco in che modo.
Ricezione ed elaborazione del suono
Gli apparecchi acustici non si limitano quindi ad alzare il volume dei suoni circostanti, ma li elaborano in base alla specifica condizione uditiva dell’utilizzatore. A partire dalla ricezione iniziale fino alla trasmissione del suono alle orecchie.
Ecco come funzionano gli apparecchi acustici in una situazione d’ascolto tipo:
- il primo compito è svolto dai microfoni, i quali raccolgono i suoni nelle vicinanze del portatore. Gli apparecchi acustici di ultima generazione prevedono microfoni direzionali, in grado di recepire i suoni indipendentemente da dove provengano;
- a questo punto, i suoni arrivano al microprocessore centrale che ne “modella” frequenza e intensità in modo che risultino perfettamente udibili al portatore. Questo processo avviene grazie alla sapiente programmazione del dispositivo da parte di un tecnico audioprotesista;
- una volta elaborati, i suoni vengono trasmessi all’amplificatore, che potenzia il segnale digitale, e al ricevitore che li invia alla sezione interna dell’orecchio. Il ricevitore, a sua volta, può essere posizionato all’interno di un guscio che va appoggiato dietro l’orecchio (chiocciola) oppure direttamente nel tubicino che va posizionato dentro all’orecchio.
- quando raggiungono l’orecchio interno, i suoni vengono “tradotti” in impulsi elettrici in modo tale che il cervello (nervo acustico) possa riconoscerli ed interpretarli correttamente.
Il funzionamento è sostanzialmente uguale per tutte le categorie di apparecchi acustici, sebbene possano esserci differenze sulla qualità del processo e sulle funzionalità di elaborazione del suono.
Qual è l’apparecchio acustico che può funzionare meglio per te?
Chiaramente non esiste una risposta senza conoscere la tua specifica situazione. Ciascun apparecchio può essere più o meno indicato in base al grado di ipoacusia e ad altri parametri: sarà il tuo audioprotesista di riferimento ad illustrare le migliori opzioni possibili per la tua situazione.
Tenendo conto innanzitutto di perdita uditiva e stile di vita.
Adesso che hai compreso come funzionano, ti potrebbe interessare una prova gratuita, senza impegno, di 30 giorni dei nuovi? Contattaci per saperne di più!