Può capitare di sentire il battito cardiaco come se il cuore fosse dentro all’orecchio: potrebbe trattarsi di acufene pulsante, una forma di acufene che qualche volta si manifesta sporadicamente come singolo episodio mentre nella sua forma cronica potrebbe risultare correlata a possibili disturbi uditivi.
Questa condizione può riguardare un solo orecchio oppure entrambi. Spesso, è accompagnata da cervicale e stati di ansia.
L’acufene pulsante si distingue dalle altre forme di acufene soprattutto in due aspetti:
- rispetto al “classico” fischio o ronzio delle orecchie, il rumore dell’acufene pulsante non è persistente, ma segue l’andamento del battito cardiaco o della respirazione;
- a differenza delle altre forme di acufene che si manifestano in assenza di reali input sonori, l’acufene pulsante amplifica in qualche modo un suono realmente esistente e spesso dipende da una condizione reale, ovvero da un’alterazione del flusso sanguigno.
Infatti, l’acufene pulsante può essere di origine arteriosa o respiratoria.
La prima eventualità è la più frequente e deriva da un cambiamento di pressione dei vasi sanguigni. Il secondo caso, invece, è più raro e – secondo alcune ricerche – sarebbe riconducibile ad un malfunzionamento della tromba di Eustachio, ovvero la tuba uditiva che collega l’orecchio medio alla faringe.
ALTRE CAUSE DELL’ACUFENE PULSANTE
Oltre alle motivazioni fisiologiche menzionate in precedenza, possono esserci ragioni di varia natura alla base dell’insorgenza di acufene pulsante, tra cui:
- disfunzioni cardiache;
- patologie che interessano i vasi sanguigni;
- stress;
- cattive abitudini alimentari;
- anomalie vascolari;
- assunzione di farmaci ototossici.
COME SI DIAGNOSTICA?
Solitamente, attraverso una risonanza magnetica oppure una tomografia computerizzata. Ad ogni modo, l’importante è rivolgersi ad un medico di base oppure ad uno specialista (ORL).
POSSIBILI RIMEDI
Non esiste un unico approccio riabilitativo valido per tutti i casi di acufene pulsante: il miglior trattamento possibile dipende perlopiù dalla causa che l’ha scaturito. Qualora dipendesse da un’infezione o da una problematica risolvibile attraverso l’assunzione di farmaci o un intervento chirurgico, l’acufene cesserebbe con la guarigione dal problema.
Altre tecniche riabilitative possono essere percorsi psicoterapici in grado di aiutare il paziente a convivere nel migliore dei modi con l’acufene oppure l’innovativa TRT, una “terapia del suono” che risulta efficace per indurre il cervello a considerare l’acufene come un rumore neutro, innocuo.
Insomma, in caso di acufene pulsante è inutile preoccuparsi preventivamente senza prima aver effettuato una visita medica. Allo stesso modo, ignorare il problema non rappresenta una scelta saggia poiché questa fastidiosa sensazione potrebbe essere sintomatica di una condizione patologica che merita la massima attenzione.